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  • doriananat

Eliminiamo il giudizio dalle nostre vite

Siamo sempre pronti a giudicarci. Buono o cattivo, giusto o sbagliato, pazzo o normale. Questo ci fa comprendere quanto sia limitante la percezione che abbiamo di noi stessi e dell'ambiente che ci circonda. Utilizziamo le parole sempre in funzione di questa dualità in una sorta di linguaggio binario continuo che oscilla fra due polarità ( ombra, parte cattiva – luce, parte buona) Oramai è un semplice automatismo. Siamo diventati i veri censori di noi stessi. Mi capita di ascoltare moltissime persone mentre parlano dei loro progetti e dei loro obiettivi. Durante l' esposizione noto un'enorme utilizzo di parole svalutanti nel descrivere il loro progetto di vita. Un esempio può essere questo: “Sono sicuro che quel procedimento sia corretto e vincente, dovevo terminare oggi l'ultimo passaggio per renderlo operativo ma, occupandomi anche di altro, oggi era per me solo una perdita di tempo”. La perdita di tempo è l'aspetto svalutante del procedimento corretto e vincente. Riflettiamo insieme, come può un progetto raggiungere il successo se utilizzo parole svalutanti per comunicarlo ? Semplice non avrà successo, o meglio, sarà abbandonato portando con sé il dramma del fallimento (in questo caso l'accezione di fallimento, da parte del cliente, è sempre negativa). Le parole sono importanti,con le parole possiamo sedurre, gratificare, amare ma possiamo anche ferire, far soffrire, distruggere. Ci sono parole limitanti e parole incoraggianti. Possiamo liberarci dai nostri limiti attraverso le parole, veri e propri balsami per le nostre ferite. Quando intraprendo un percorso di coaching le prime sessioni sono sempre finalizzate all'uso di un linguaggio etico che aiuti il cliente a ritrovare due aspetti importanti per il raggiungimento degli obiettivi, il discernimento e l'armonia. Uscire dalla dualità per intraprendere la moltitudine e per riscoprire il linguaggio come espressione di sé e non come espressione delle proprie paure e dei propri limiti. Prova ad iniziare ad ascoltarti ed a comprendere se utilizzi spesso parole limitanti per raccontare chi sei o semplicemente durante i tuoi dialoghi interiori. E' il primo passo per trasformare una forma di pensiero limitante in una visione olistica e multifattoriale.




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