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  • doriananat

Esci dal ruolo e affidati.

Quando parliamo di lavoro su noi stessi c'è sempre una profonda incognita legata al nostro Ego. Dobbiamo farci i conti se non vogliamo più cadere nei soliti schemi che ci generano malessere e frustrazione. Possiamo ignorarlo, mistificarlo, giustificarlo ma non possiamo negare che le nostre scelte ne siano fortemente condizionate. Possiamo, invece, osservarlo, comprenderlo e cercare di fotografarne le fragilità , gli attaccamenti. Qui torniamo sempre al punto di partenza, l'ascolto. Ascoltare se stessi è fondamentale per crescere nella consapevolezza e nel rispetto di sé e degli altri. Quando dobbiamo affrontare un problema, che sia lavorativo o di altra natura, il primo pensiero è sempre legato al dare colpe o giustificazioni. E' successo questo perchè la mia collega mi ha detto così, oppure non sono abbastanza apprezzato dal mio capo, o ancora, non riesco a comunicare perchè lei non mi ascolta, è troppo presa da se stessa. Non poniamo mai l'attenzione sulle vere cause generatrici di effetti poco piacevoli per il nostro benessere psicofisico. Spostare l'attenzione altrove è una forma di difesa che semplicemente nasconde una o più fragilità . Meglio evitare di guardare in faccia la verità, perchè troppo dolorosa per le nostre aspettative (le aspettative distorcono la realtà!). Piuttosto è meglio scegliere la fuga e l'incosapevolezza perchè più semplice da gestire e manipolare. Il nostro Ego è un gran manipolatore! Assume un ruolo ben determinato e non ci permette di sperimentare l'accettazione profonda delle nostre paure. Non riusciamo ad affidarci e a lasciare che tutto fluisca in modo armonico nelle nostre esistenze. Il controllo ci garantisce sicurezza ma ci chiude in una gabbia. Dimentichiamoci i ruoli e iniziamo, invece, a definire chi siamo veramente e quali sono i nostri obiettivi più autentici.


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